Signori, il Delitto è Servito: quando il gioco si fa vero

Livia Soreca
5 min readApr 22, 2021

Da pochissimo sulla piattaforma streaming di Amazon Prime è disponibile Signori, il delitto è servito (1985), il giallo — pregno di comicità grottesca — direttamente ispirato al gioco da tavolo che in lingua originale dà il nome al film: Clue, il Cluedo. Il regista Jonathan Lynn decide di ambientare la vicenda negli Stati Uniti degli anni ’50 e per il suo cast sceglie personalità strabilianti quali Tim Curry, la star di The Rocky Horror Picture Show (1975), Christopher Lloyd, Madeline Kahn, la quale gode ancora dell’eco della sua celebre interpretazione in Frankenstein Junior (1974).

Il plot

Sei persone sono invitate a cena in una misteriosa villa del New England — questo potrebbe ricordare l’incipit di Dieci piccoli indiani (And Thene There Were None) di Agatha Christie del 1939 — e, una alla volta, vengono accolte dal maggiordomo Wadsworth (Tim Curry). Un settimo ospite, Boddy, è in realtà la persona che ricatta da tempo tutti gli ospiti coinvolti in vari scandali, ai quali vengono fornite delle scatole contenenti ognuna un oggetto e lo stesso Boddy suggerisce di uccidere il maggiordomo. A un certo punto la luce nella stanza viene meno e, al suo ritorno, il ricattatore giace a terra. Da qui inizia una serie di indagini, con l’entrata in scena di nuovi personaggi, per fare luce sull’accaduto, fino alla sorprendente rivelazione finale.

Questa commedia avvolta dal mistero vuole dare una versione di quella che può essere una delle combinazioni possibili all’interno del gioco, arricchendo la trama di base con particolari sulla vita dei personaggi, espedienti per inscenare i delitti, nuovi protagonisti come Wadsworth e numerosi colpi di scena. Chi guarda questo film mosso dalla passione per il Cluedo non può non sperare di incontrare quante più similitudini e citazioni, ed è proprio così. Vediamo quali sono gli elementi in questione.

I personaggi

Il gioco del Cluedo, per chi non lo sapesse, permette ad un massimo di sei giocatori di partecipare alla partita. Ogni giocatore sceglie un uomo o una donna invitati dal famigerato Signor Black, il proprietario di una grandissima e lussuosissima villa, il quale è anche la vittima. Lo scopo del gioco è indagare su chi abbia ucciso il proprietario di casa, in quale stanza e con quale oggetto. Chi sono i sospettati? Come già accennato, nel film essi fanno il proprio ingresso nella villa uno alla volta.

Il Colonnello Mustard (Martin Mull), è il primo ad arrivare nella villa e con questo ingresso viene subito svelato che a ognuno di loro verrà affidato uno pseudonimo — i nomi, appunto, dei personaggi del gioco — per non invadere la privacy. Lavora per il Pentagono.
La Signora White (Madeline Kahn), qui curiosamente vestita di nero in quanto vedova di un noto fisico nucleare.
La Signora Peacock (Eileen Brenann), moglie di un senatore, elegante e appariscente, vestita di piume e avvolta da una pelliccia. Rispecchia esattamente il personaggio originale.
Il Signor Green (Michael McKean), che si discosta dalle prime versioni del gioco in cui il personaggio è un Reverendo. Lavora per il Dipartimento di Stato.
La Signorina Scarlett (Lesley Ann Warren), una donna giovane e seducente proprio come proposta nel gioco da tavolo, proprietaria di un bordello illegale.
Infine il Professor Plum (Christopher Lloyd), uno psichiatra dagli atteggiamenti ambigui, radiato dall’ordine dei medici perché sospettato di aver abusato di una paziente. Impegnato nell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le sei figure, dunque, hanno tutte un legame con lo Stato e le loro vite si intrecciano in modi che, di volta in volta, sono svelati. Ogni scheletro nell’armadio costituisce un possibile movente per ognuno di loro.

Gli oggetti

Una delle scene più particolari è quella in cui ai sei ospiti viene fornito una scatola, ognuna contenente un oggetto. Con una certa eccitazione da parte dello spettatore, questi sono proprio gli oggetti utilizzati nel gioco — o quantomeno la versione più conosciuta: un candelabro d’oro, una corda legata a mo’ di cappio, un tubo di metallo, una chiave inglese regolabile, una pistola carica e un pugnale. Proprio come nel Cluedo, ogni oggetto non è necessariamente legato a un personaggio specifico, in modo da creare possibili combinazioni.

Le stanze

Il tempo passa, il mistero si infittisce e nuovi personaggi — e nuove vittime — entrano in gioco. I nostri sei ospiti, con l’aiuto del maggiordomo, si dividono per indagare ed esplorare l’enorme villa. È in questo momento che vengono mostrate tutte le stanze che in linea di massima corrispondono alla prima edizione del tabellone di gioco. Finora sono stati visti l’ingresso, la sala da pranzo e il salotto (presente però nella seconda edizione); i nostri protagonisti esploreranno lo studio, dove qualcuno registra le loro conversazioni, la cucina, luogo di un altro delitto, la biblioteca, la sala da biliardo, la sala da ballo, la veranda, la serra e lo scantinato, con l’aggiunta della soffitta e di alcune camere da letto per rendere credibile la struttura dell’enorme villa. Alcuni luoghi sono persino dotati di passaggi segreti, proprio come la dinamica di gioco propone.

Le ipotesi

Come ci si può aspettare, la risoluzione del mistero ci sarà e allo spettatore verranno presentate delle ipotesi proprio come in una partita al Cluedo, identificando l’assassino, il luogo e l’arma del delitto.

Il font

La cura dei dettagli è fondamentale, dunque persino il font dei titoli di testa e di quelli di coda riprende quello utilizzato sulla scatola del Cluedo. Addirittura il cast viene presentato con le inconfondibili carte del gioco, sulla cui parte posteriore è riportato “Clue/Clue”.

Signori, il Delitto è Servito, dunque, si presenta come una gigantesca citazione, ma non manca di originalità, di sorprese e di colpi di scena. Non solo diverte e incuriosisce lo spettatore, ma regala ai personaggi di un gioco da tavolo la possibilità di essere protagonisti di una bizzarra storia in una serata surreale, dando loro una vita, una personalità, anche solo per qualche ora.

--

--

Livia Soreca

Scrivo su CulturaPop 🎬📚 a volte su Everyeye 🇯🇵 • Colleziono gadget 🃏 e ogni tanto (video)gioco 🎮🎲